Il Trump bis si farà? La popolarità di certo non manca all’ex presidente degli USA, ma che dire dei processi legali?
Negli Stati Uniti, l’attenzione si concentra sulle primarie del Partito Repubblicano, preludio alle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024. Mentre l’ex presidente Donald Trump continua a dominare i sondaggi repubblicani con un sorprendente 61% di consensi, sorge la domanda: cosa potrebbe ostacolare la sua rielezione? L’unico vero problema sembra essere rappresentato dai processi legali pendenti contro di lui.
Il panorama politico statunitense si prepara all’ennesimo atto della sfida tra Trump e Joe Biden. Le primarie, tradizionalmente iniziate in Iowa il 15 gennaio, svolgono un ruolo cruciale nel determinare il candidato repubblicano. Il “Super Tuesday” del 5 marzo, con votazioni in 16 Stati, potrebbe delineare già le prospettive future. Al momento, tuttavia, Trump sembra incontrare scarsa resistenza all’interno del suo partito, con il governatore della Florida Ron DeSantis che perde terreno e l’ex rappresentante alle Nazioni Unite Nikki Haley che si profila come possibile sfidante, ma ancora lontana dai consensi necessari.
L’unico ostacolo di Trump
La popolarità di Trump tra gli elettori repubblicani può essere attribuita alla crescente polarizzazione nella società statunitense. La divisione tra Stati liberali e quelli tradizionalmente repubblicani, unita alla disparità economica e alla perdita di centralità della classe media, alimenta il sostegno al presidente uscente. La sua retorica populista rassicura una parte consistente dell’elettorato, nonostante le critiche e le controversie legate al suo primo mandato.
Una delle principali preoccupazioni, tuttavia, riguarda i processi legali che Trump affronta. Attualmente coinvolto in almeno cinque procedimenti giudiziari, il loro esito potrebbe influenzare significativamente la sua capacità di ottenere una rielezione. La sua figura divisiva, unita a possibili implicazioni legali, potrebbe essere controproducente in un contesto globale caratterizzato da forti tensioni geopolitiche.
Nonostante l’economia statunitense mostri segnali positivi, con una crescita del PIL superiore a quella europea e un controllo dell’inflazione, vi è un diffuso malcontento per le politiche adottate da Biden, specialmente per quanto riguarda l’immigrazione clandestina. Tuttavia, da una prospettiva europea, una vittoria di Trump sembra incomprensibile, considerando l’approccio assertivo di Biden in politica estera e il suo sostegno all’Ucraina.
La decisione finale spetterà agli elettori americani, tradizionalmente meno orientati alle questioni internazionali e più focalizzati sulle politiche interne. La situazione è incerta, ma i problemi giudiziari di Trump potrebbero essere il fattore decisivo. Un’eventuale rielezione potrebbe comportare rischi in un contesto internazionale già complesso.
In conclusione, sebbene Trump sembri inarrestabile nelle primarie repubblicane, i suoi processi legali rappresentano un ostacolo significativo per la sua possibile rielezione. La sfida si gioca tra la polarizzazione interna degli Stati Uniti, la valutazione delle politiche di Biden e la risoluzione delle controversie legali che circondano l’ex presidente. Resta da vedere quale di questi elementi avrà il peso maggiore nel determinare il futuro della politica statunitense e delle relazioni internazionali.