Suez, nessuno ferma gli attacchi

Attacchi nello Yemen: una coalizione internazionale lancia attacchi contro gli Houthi ma questo non li ferma.

Sabato sera, una coalizione militare guidata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito ha lanciato un secondo attacco significativo in Yemen. Hanno preso di mira 36 obiettivi legati ai ribelli Houthi. Questo intervento, sostenuto anche da Australia, Bahrein, Danimarca, Canada, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, è stato considerato il secondo più grande dopo quello dell’11 gennaio. L’obiettivo dichiarato è indebolire le capacità militari degli Houthi e porre fine agli attacchi alle navi commerciali nel mar Rosso.

attacchi sugli Houthi per fermarli
USA e Regno Unito attaccano le basi degli Houthi per fermare le loro azioni – ph. Ansafoto – Rationalinternational.net

 

Gli Houthi, gruppo armato sciita alleato dell’Iran, controllano il nord-ovest dello Yemen e, da mesi, hanno preso di mira le navi che transitano nella zona. Essi affermano che questi attacchi sono in risposta all’invasione israeliana di Gaza e alla guerra contro Hamas, un gruppo sunnita sostenuto dall’Iran. Inizialmente, gli Houthi avevano annunciato di concentrarsi sulle navi israeliane, ma la realtà ha dimostrato che le imbarcazioni britanniche e statunitensi sono diventate il bersaglio principale. 

Lo scopo della coalizione internazionale

Secondo BBC News, tra novembre e febbraio, gli Houthi hanno attaccato 28 navi, di cui solo sette erano direttamente collegate a Israele. Questi attacchi hanno provocato ingenti danni e interruzioni ai commerci internazionali. Inoltre hanno costretto le navi a evitare il mar Rosso e ad adottare rotte più lunghe, aumentando i tempi di viaggio e causando un aumento dei prezzi di vari beni.

gli Houthi non si arrendono
La strategia della colazione internazionale non sembra funzionare – ph. Ansafoto – Rationalinternational.net

La coalizione occidentale mira a indebolire gli Houthi e convincerli a smettere gli attacchi senza innescare un nuovo conflitto in Medio Oriente. Tuttavia, nonostante gli sforzi, gli attacchi degli Houthi persistono regolarmente da novembre, e il gruppo ha ribadito la sua determinazione a continuare le operazioni fino a quando Israele non fermerà la sua “aggressione contro Gaza”.

Analisti ed esperti di Medio Oriente esprimono scetticismo sulla validità della strategia adottata dagli USA. Stacey Philbrick Yadav, una studiosa esperta della regione, ha dichiarato al New York Times che non vede come questi attacchi aerei possano aiutare gli USA a raggiungere i loro obiettivi ed evitare un’escalation nella zona.

Gli attacchi di sabato seguono una serie di operazioni aeree condotte venerdì dagli USA in Iraq e Siria contro siti controllati da milizie legate all’Iran o direttamente alle Guardie Rivoluzionarie, la principale forza militare iraniana. A fine gennaio, una milizia affiliata all’Iran aveva rivendicato la responsabilità di un attacco in Giordania, nel quale erano rimasti uccisi tre soldati statunitensi.

In conclusione, la situazione nel Mar Rosso e in Medio Oriente rimane tesa, con la coalizione internazionale che cerca di fermare gli attacchi degli Houthi, ma con scarsi progressi evidenti fino ad ora. La comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi, consapevole delle implicazioni che una situazione instabile potrebbe comportare per la regione e oltre.

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