Depardeiu, è guerra in Francia

Un’altra accusa finisce in prescrizione: Depardieu scampa ancora una volta alle gelide sbarre. Le testimonianze, però, aumentano.

“Un orgoglio per la Francia” – così il Presidente Emmanuel Macron ha definito Gerard Depardieu. Peccato che, almeno secondo la testimonianza di più di una dozzina di donne, il noto attore francese debba ancora liberarsi di una notevole quantità di polvere sotto il tappeto. Hèlène Darras, Charlotte Arnould ed Emmanuelle Debever sono sono alcune delle attrici che hanno deciso di sporgere denuncia contro il divo per stupro e molestie sessuali. L’ultima, in particolare, reduce dall’archiviazione del caso nel 2019, si è tolta la vita il 6 dicembre 2023, gettandosi nella Senna.

Depardieu è nei guai
Depardieu, controverso “orgoglio francese” – foto: ansa – rationalinternational.net

La medesima umiliazione è toccata, di fatto, ad Hèlène Darras. “Mi guardava come se fossi un pezzo di carne” – ha raccontato, sottolineando come l’attore, durante le riprese del film Disco, si sia avvicinato ed abbia appoggiato le sue mani “sui fianchi e sulle natiche”. Ennesima testimonianza che tuttavia cade nel vuoto, di fronte alla decisione della Procura di Parigi di archiviare per prescrizione l’accusa di aggressione sessuale sporta dall’artista. Per quanto le autorità sembrano sicure dell’innocenza del divo francese, le parole delle tre donne acquisiscono importanza di fronte alla scelta di altre dieci di sostenere la tesi delle colleghe.

“Orgoglio francese”

Per quanto il suo talento artistico sia indiscutibile, risulta grottesco considerare Gerard Depardieu “un orgoglio per la Francia”. L’atteggiamento ambiguo dell’attore non rappresenta certo una novità. Il 16 agosto 2011, ad esempio, il volo CityJet da Parigi a Dublino venne rimandato poiché il 74enne urinò nei corridoi del velivolo sotto effetto di alcol. Nel 2018, durante un viaggio in Corea del Nord, l’attore venne ripreso mentre simulava l’atto sessuale e rivolgeva espressioni offensive e sicuramente poco lusinghiere al genere femminile. Come ciliegina di questa narrazione tragicomica, Depardieu – nel medesimo video – manifestò un atteggiamento osceno nei confronti di una bambina di dieci anni.

Deparideu e le accuse sessuali
Depardieu è nei guai – foto: ansa – rationalinternational.net

Un comportamento recidivo, insomma, che rende inevitabilmente verosimile la versione delle tredici donne, alle quali si aggiunge persino una giornalista spagnola. Ruth Baza si riferì ad un aneddoto risalente al 1995, quando l’attore avrebbe messo le mani sul suo petto e sull’inguine. “Ricordo solo l’odore di alcol e nicotina in bocca” – raccontò – “Non so quanto sia durato”. Ed è proprio sulla base di queste testimonianze che l’associazione MetooMedia si è categoricamente dissociata dagli apprezzamenti di Emmanuel Macron: “Ha avvallato la cultura dello stupro ai vertici dello Stato” – tuonano i membri della fondazione. Poiché una sola testimonianza può essere considerata puramente diffamante, è vero; due, una curiosa coincidenza; tredici, ad onor del vero, cominciano ad essere un po’ troppe.

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