Forse avremo presto un alto Papa

Da tre anni Francesco è seguito dallo spettro delle dimissioni, gesto così laico, che tuttavia porrebbe un altro limite al potere della Curia

Se ne parla dal 2021, quando sembrava che le condizioni di salute stessero diventando proibitive, perché Jorge Mario Bergoglio continuasse a svolgere la funzione di papa. Dal gennaio 2013, infatti, quando il suo predecessore Joseph Ratzinger ha dato le dimissioni, il ministero del pontefice si è quanto mai laicizzato, diventando molto simile a un lavoro con compiti di funzionario, o meglio di amministratore generale. E prima del conclave il primate argentino era escluso dai papabili, proprio per la sua precaria salute. Era stato operato ai polmoni da ragazzo, con l’asportazione di una piccola parte dell’organo.

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Il papa in S. Giovanni in Laterano si arrende alla bronchite – rationalinternational.net Ansafoto

L’esempio di Giovanni Paolo II, che con l’avanzare della malattia si era messo nelle mani della curia, di fatto delegandole l’amministrazione della Chiesa, sembra destinato a farsi raro. Render conto di un mandato da eseguire, ottenuto con il consenso di una forza prevalente, benché si riconosca in una volontà divina, era prerogativa politica. Bergoglio rifiuta categoricamente il paragone con la politica così come condanna il velenoso chiacchiericcio delle opinioni contrapposte, certo però la sua riforma della Chiesa non sarà affidata alla curia che lo circonda. Non vince l’istituzione, con Bergoglio.

Pronto alle dimissioni se le vuole Dio, non il Vaticano

Francesco ha già più volte dichiarato che, solo se Dio vorrà, si dimetterà, quindi senza rimanere sul soglio di Pietro fino all’ultimo respiro, come Wojtyla. Se ne è riparlato venerdì 12 gennaio, nelle cronache della terza udienza giornaliera del papa, dedicata al simposio Université des Communicants en Eglise, promosso dalla Conferenza dei vescovi di Francia. Nelle prime due udienze il pontefice ha letto i rispettivi discorsi, all’inizio della terza è apparso in difficoltà. Si è mosso a fatica, per raggiungere la sua postazione e si è scusato. Ha confessato, con voce alquanto stentorea, di essere debilitato dalla bronchite e ha consegnato il testo del suo discorso a un lettore.

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papa Francesco durante l’udienza di mercoledì 10 in sala Paolo VI – rationalinternational.net Ansafoto

Si è poi complimentato con i presenti per il loro lavoro, facendo un singolare paragone tra la comunicazione e il rapporto primigenio della prima coppia umana nel paradiso terrestre. Da quando Adamo vide Eva comunicò, ha affermato, aggiungendo che comunicare è la cosa più umana che esista. Si potrebbe chiosare che difficilmente la comunicazione può essere così diretta e così efficace, quando avviene in modalità tanto diverse. Bergoglio ha comunque messo in primo piano, ancora una volta, il rapporto diretto fra l’anima e Dio, una caratteristica più protestante che cattolica. E’ questo uno dei motivi per cui viene criticato all’interno della Chiesa, nella quale gli attacchi al pontefice sono spesso carichi di ostilità, come fosse il peggior avversario, non il papa.

Il riformatore contestato come un nemico

Il rinnovamento in ogni caso continuerà, contro gli abusi e la corruzione, a favore dei poveri e delle diversità, procedendo probabilmente ancora a strappi, per non irritare eccessivamente la corrente tradizionalista che, sostenuta da molti giovani, privilegia la messa in latino e la morale sessuale d’altri tempi, contrastando le innovazioni di Francesco e allontanandosi dal Concilio Vaticano II. Il quale tuttavia sta collocando nei ruoli chiave i suoi uomini, come monsignor Victor Manuel Fernandez, dal primo luglio ’23 a capo del Dicastero per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Uffizio, dal quale Joseph Ratzinger punì severamente il grande teologo della Liberazione Leonardo Boff. Bergoglio non è un seguace di quest’ultimo orientamento, con il quale in ogni caso dialoga, come ha fatto in Argentina.

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Victor Manuel Fernandez, nominato cardinale il 30 settembre scorso – rationalinternational.net Ansafoto

I tradizionalisti hanno prontamente contestato lo stesso cardinal Fernandez, per un suo libro del 1988, accusandolo di “pornografia”. In realtà si tratta di un testo sulla mistica, nel quale si parla di orgasmo connesso all’estasi mistica. Fernandez ha affermato pochi giorni fa che benedire le coppie gay è tutt’altro che blasfemo. La lotta all’interno della Chiesa registra così nuovi episodi. Tanto più che Bergoglio ha già stabilito di non farsi seppellire in Vaticano, ma nella chiesa di Santa Maria Maggiore, con esequie semplificate e meno fastose che in passato.

 

 

 

 

 

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