Israele manda via 150 mila Palestinesi

Ancora un ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Ma i posti dove andare sono finiti

Mentre la guerra tra Israele e Hamas sta per entrare nel suo terzo mese di conflitti, la situazione umanitaria per moltissimi cittadini palestinesi è ormai devastante.

Israele continua a cacciare i Palestinesi
Aumenta il numero di sfollati per i cittadini palestinesi (ansa) – Rationalinternational.net

Il numero di morti ha raggiunto i 200.000, ma i problemi per i cittadini continuano a seguito dell’ennesimo ordine di evacuazione da parte delle truppe israeliane. Tuttavia, i posti in cui andare sono ormai finiti, non essendoci zone sicure in cui sentirsi protetti dai missili e raid israeliani.

Non c’è più un posto dove andare

Nella giornata di giovedì l’esercito israeliano ha dato ordine ai cittadini palestinesi che vivono nel centro della Striscia di Gaza di spostarsi verso la parte sud. Un segnale arrivato dopo gli ultimi bombardamenti che hanno interessato anche alcuni campi profughi della zona. Le Nazioni Unite hanno parlato di un ordine di evacuazione che ha coinvolto circa 150 mila persone. Tuttavia, si tratta di civili che non hanno un posto in cui andare. Questo perché dovrebbero raggiungere la zona a sud di Deir al Balah, una grande città nella parte centrale della Striscia. Tuttavia, questa è letteralmente piena di profughi e non è comunque considerato un posto sicuro.

Israele continua a cacciare i Palestinesi
Nessun posto nella Striscia di Gaza è considerato sicuro (ansa) – Rationalinternational.net

Tuttavia, riprendono le marce dei profughi palestinesi verso la parte sud della Striscia. Intanto l’esercito di terra israeliano ha ripreso le azioni di invasione, che inizialmente si erano concentrate nella parte nord della Striscia. Attualmente le azioni dell’esercito stanno interessando anche numerosi campi profughi palestinesi. Migliaia di profughi palestinesi avevano inizialmente deciso di recarsi verso Khan Yunis, la città più grande nel sud della Striscia. Tuttavia, anche quello è ormai considerato un luogo non sicuro per via dell’invasione da parte dell’esercito israeliano e a causa dei continui bombardamenti da parte dell’aviazione.

Dunque sono numerosi i flussi di persone che si dirigono verso il valico di Rafah, che porta direttamente all’Egitto. Ma si tratta di una situazione che ha raggiunto ormai una situazione estrema dal punto di vista umanitario e sanitario. I migliaia di profughi che si sono ammassati nei pressi del valico vivono purtroppo in condizioni precarie e altamente pericolose, sia dal punto di vista delle possibili trasmissioni di malattie che da quello del pericolo di attacchi da parte dell’esercito. Negli ultimi giorni, infatti, anche Rafah è stata oggetto di bombardamenti da parte dell’aviazione, anche se in misura minore. Tuttavia, il ministero della Salute palestinese ha riferito che circa 20 persone sono morte dopo un bombardamento israeliano.

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