Ucraina e Russia, guerra sul Natale

Non poteva mancare un risvolto religioso in un conflitto carico di odio e di nazionalismo, che sta impegnando allo spasimo tutto l’Occidente.

Nessuno scrupolo nell’arruolare anche Giuseppe e Maria con Gesù Bambino, da parte dell’Ucraina, che sta conducendo una guerra sia armata che culturale contro Mosca e tutti i simboli che riconducono alla capitale russa. Così, nell’ex repubblica sovietica di Kiev, il Natale per la prima volta diventa europeo e si festeggia il 25 dicembre, non più il 7 gennaio, come avveniva sin dal 1917. Addio dunque alla ricorrenza tipica del calendario giuliano, adottato dalla Russia e ancora in vigore. La maggioranza dei cristiani ucraini è ortodossa e quello dunque è il credo principale. A Kiev vige il calendario gregoriano, e pazienza per i russofoni: dovranno adattarsi per forza.

Ucraina e Russia, guerra sul Natale
Albero di Natale in anticipo a Kiev – rationalinternational.net Ansafoto

La decisione è politica, resa possibile da un disegno di legge promulgato in estate dal presidente Volodymyr Zelensky, sullo sfondo però di un precedente ecclesiastico. Nel 2019, infatti, in occasione dell’annessione della Crimea, la chiesa ortodossa di Kiev si dissociava da Mosca, rendendosi indipendente, come chiesa nazionale. Il risultato è che persino la sacra famiglia, diventata nazionalista e antirussa, assume un aspetto bellicoso e ostile, perdendo la dolcezza e l’intimità che ha sempre emanato nella tradizione. Ma è proprio la tradizione a venire meno e a cambiare di segno.

Colpo di spugna sulla tradizione, l’Ucraina si rinnova

La guerra, lo si constata, non conosce alcun limite: bisogna a tutti i costi sradicarsi dal Paese confinante, malgrado tutto quanto accomuna i due popoli in una lunga storia, che ora Kiev vuole spezzare definitivamente. E così le autorità, fra l’altro, hanno iniziato a rinominare vie e piazze, escludendo per quanto possibile ogni ricordo del passato zarista e sovietico. La parola d’ordine è allinearsi all’Europa, in tutto e per tutto, con spirito fondamentalista, degno di una conversione spirituale.

Ucraina e Russia, guerra sul Natale
Auto distrutte da un drone a Kiev – rationalinternational.net Ansafoto

Questo l’orientamento di Kiev, fino a poche ore dalla nuova data della festività. Poi, la sorprendente decisione. Per la prima volta la voce più forte non sarà quella delle armi. Difficile a credersi, dopo quasi due anni di aggressioni reciproche a suon di pallottole, bombe, missili e droni. Eppure, un momento di quiete ci sarà, e i prigionieri di entrambe le parti potranno ricevere le lettere e i pacchi inviati dai loro cari e dalle associazioni umanitarie.

L’accordo è stato sottoscritto dalla commissaria russa per i diritti umani Tatyana Moskalkova e dal commissario ucraino Dmitry Lubinets. Il quale ha fatto sapere che quattro cittadini ucraini, in base agli accordi umanitari reciproci, hanno potuto rimpatriare, così come altrettanti cittadini russi. E’ comunque solo un lampo di pace nella notte di un conflitto quanto mai violento, animato, quel che è peggio, da un odio bruciante, che impedirà di avviare le trattative di pace ancora per diverso tempo.

 

 

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