Un corpo senza vita ostaggio di Hamas

Un altro ostaggio divenuto cadavere, il suo corpo è trattenuto a Gaza dai terroristi di Hamas. Con lui, la moglie Judith.

Un’odissea angosciante, la cui fine appare ancora lontana. Più di cento ostaggi si trovano imprigionati nella morsa terroristica, mentre il loro leader sembra più affascinato dall’idea dell’occupazione militare, piuttosto che toccato dalle sofferenze che sono costretti a patire nel sottosuolo di Gaza. Tre giovani ragazzi uccisi dai proiettili dei loro “salvatori”, con indosso un drappo bianco – l’ultima speranza di tornare a rifugiarsi finalmente tra le braccia dei loro cari. E’ stata poi la volta del 28enne Elia Toledano, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto coperto dalle macerie. I prigionieri stanno morendo, uno dopo l’altro.

Cadavere trattenuto da Hamas
Cadavere israeliano trattenuto dai terroristi di Hamas – foto: ansa – rationalinternational.net

Dall’interruzione della pausa umanitaria, Netanyahu ha interrotto qualsiasi tipo di negoziato con i nemici. “Non possiamo salvarli tutti” – parole che riecheggiano nelle logorate menti dei famigliari delle vittime. E mentre le potenze occidentali si passano la palla reciprocamente, addossandosi la colpa della mancanza di un intervento di soccorso repentino, un altro ostaggio israeliano è divenuto inesorabilmente un cadavere. Il suo corpo, privato di degna sepoltura, è trattenuto dai militanti di Hamas. Vegliato dalla moglie Judith, ferita ed esausta, vittima anche lei del buio della guerra.

Un altro ostaggio divenuto cadavere

Il 73enne Gadi Haggai e la 70enne Judith Weinstein stavano facendo una passeggiata nei boschi vicini al kibbutz di Nir Or, quando degli spari attirarono la loro attenzione. I terroristi incrociarono il loro cammino ed aprirono il fuoco. Poco prima del fatale incontro, l’insegnante di yoga riuscì a contattare alcuni amici per avvisarli del pericolo. I due vennero catturati e condotti a Gaza, divennero così ostaggio dei miliziani di Hamas. Durante l’attacco, alcuni proiettili si conficcarono nei loro corpo fragili. Quasi due mesi dopo l’esercito ha confermato la morte del 73enne.

Gadi e Judith insieme alla figlia
Iris, figlia di Gadi e Judith – foto: Facebook – rationalinternational.net

Judith è ferita, stanca e rassegnata. Veglia il corpo del marito, trattenuto nel sottosuolo di Gaza. “Gadi era un uomo pieno di umorismo” – le parole di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo – “sapeva come far ridere chi lo circondava”. Egli era un brillante flautista, dall’età di soli tre anni, amava la cucina ed era un attento osservatore della dieta vegana. La coppia lascia quattro figli e sette nipoti. Il terribile annuncio è stato diffuso dal Forum delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse. Ora si teme per la sopravvivenza di Judith.

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