Meloni vs Ferragnez, una saga che viene da lontano: tutti gli scontri tra la premier e la coppia

Dopo la multa sul caso del pandoro Balocco, l’influencer chiede scusa e annuncia un milione di euro a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. È solo l’ultimo capitolo della diatriba fra la premier e la coppia

 

Dopo la multa salatissima inflitta dall’Agcom per pubblicità ingannevole sul caso del pandoro Balocco, Chiara Ferragni fa mea culpa con un video sui social. “Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene”, esordisce l’influencer con la voce rotta dal pianto. “Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare all’errore fatto e farne tesoro. Ed e quello che voglio fare ora”.

Ferragni: “1 milione di euro al Regina Margherita”

L’imprenditrice annuncia che donerà un milione di euro all’ospedale pediatrico di Torino:Voglio chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto. Devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. Ma non basta: lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può ingenerare equivoci“.

Ferragni conferma che farà ricorso contro il provvedimento dell’Antitrustperché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. Il mio errore in buona fede è stato legare con la comunicazione una attività commerciale a una di solidarietà. Purtroppo si può sbagliare, mi spiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio. Ma, se la sanzione definitiva dovesse essere – come spero – inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Atreju
Giorgia Meloni ad Atreju | Foto Alessandro Serranò AGF – RationalInternational.it

Meloni contro la “finta beneficenza”

L’ultimo capitolo della saga “Meloni vs Ferragnex” era iniziata ieri dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha alluso alla multa inflitta dall’Agcom senza citare l’influencer. “Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate, indossando degli abiti o mostrando delle borse, facendo da eco al design, o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari”.

Fedex attacca la premier

Mentre la moglie ha chiesto scusa, Fedex è tornato all’attacco della premier. “Gentile presidente del Consiglio Giorgia Meloni, visto che bisogna diffidare da noi. Le risulta che i componenti del suo governo, anche alcuni che sono indagati per reati gravi e altri che fanno fermare i treni come se fossero in un taxi, quando sbagliano chiedono scusa e pagano di tasca loro? Mi faccia sapere“, ha scritto il cantante su Instagram con chiaro riferimento al caso del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

“Visto che ha trovato il tempo di parlare di noi che lavoriamo col web, perché non ci parla di Santanchè, della famiglia La Russa, la ex sottosegretaria Montaruli condannata, Andrea Del Mastro e la storia potrebbe continuare all’infinito. Giorgia Meloni, niente? Due paroline su di loro, niente? Eh, le priorità del Paese, cara presidente del Consiglio. Ci vediamo al family day con Elon Musk”, ha aggiunto in riferimento al patron di Tesla e X, ospite d’onore ad Atreju.

Meloni vs Ferragnex, una storia che viene da lontano

Non è la prima volta che i Ferragnex vengono ai ferri corti con la leader di Fratelli d’Italia. Cinque anni fa un caso simile, con al centro un prodotto sponsorizzato da Ferragni, le bottigliette di minerale griffate al costo di 8 euro l’una. “L’acqua Giorgia Meloni, che non costa niente perché l’acqua è un bene pubblico”, ironizzava la leader di FdI in un video su Facebook in cui brandiva una bottiglietta da mezzo litro con la sua foto.

Nel settembre del 2020 era stato l’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro, in provincia di Roma, a innescare la polemica. A pochi giorni dalla morte del ragazzo, Ferragni aveva condiviso un post che imputava la violenza alla “cultura fascista”. Pronta la replica di Giorgia Meloni: “Semmai sono figli di chi ha propagandato il modello Gomorra per farci milioni”, aveva detto in un’intervista a La Verità. “Mi chiedo solo come mai la Ferragni e Fedez non facciano una bella campagna contro la diffusione della cocaina tra i giovani”. Non si era fatta attendere la risposta di Fedez, che su X ricordava il caso di un assessore comunale, eletto in un lista civica collegata a Fratelli d’Italia, sorpreso dai carabinieri mentre acquistava della cocaina: “È tutto bellissimo”, aveva scritto il rapper.

Nell’agosto 2022 al centro dello scontro era finito il tema dell’aborto. “Nelle Marche alcune scelte fatte dalla giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia, hanno reso più difficile l’interruzione volontaria di gravidanza”, aveva scritto Ferragni su Instagram

Il rapper Fedez
Il rapper Fedez | Foto Instagram @fedex – RationalInternational.it

Il caso del pandoro Balocco e la multa dell’Antitrust

A dare la stura all’ultimo botta e risposta tra i Ferragnex e la premier è stata la multa decisa due giorni fa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratica commerciale scorretta. Epilogo dell’istruttoria avviata dall’Antitrust sui pandori a edizione limitata griffati Ferragni venduti a 9 euro, quasi tre volte il prezzo normale. Oltre un milione di euro la sanzione per due società riconducibili all’influencer – Fenice e TBS Crew – e 420mila euro per l’azienda dolciaria.

A stretto giro era arrivata la replica stizzita dell’imprenditrice con l’annuncio di un ricorso. “Sono dispiaciuta se qualcuno possa aver frainteso la mia comunicazione e messo in dubbio la mia buona fede. Io e la mia famiglia continueremo a fare beneficienza così come abbiamo sempre fatto perché mai vorrò rinunciare a questa parte della mia vita. E dal momento che ritengo ingiusta la decisione adottata nei miei confronti, la impugnerò nelle sedi competenti”, ha scritto su Instagram.

Il faro dell’Autorità si era acceso per la campagna promozionale del Natale 2022 legata all’iniziativa “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”, durante la quale la Balocco aveva venduto i pandori a edizione limitata per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell’ospedale torinese.

L’Autorità ha contestato alle società che gestiscono i marchi e i diritti relativi di Chiara Ferragni e alla Balocco di aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas”, lasciando intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione al Regina Margherita per acquistare un nuovo macchinario. Fenice e TBS Crew hanno incassato oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi di Chiara Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all’ospedale torinese. In realtà Balocco aveva già fatto una donazione di 50mila euro nel maggio 2022, prima dell’inizio della campagna promozionale, senza devolvere il ricavato della vendita del pandoro.

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