La guerra non è persa, dicono a Kiev

Nonostante la controffensiva si sia definitivamente fermata, a Kiev sono convinti che la guerra non sia stata definitivamente persa

Combattere ancora, fino alla fine. È questo il mantra che in Ucraina viene ripetuto per darsi coraggio e superare quello che è uno dei più gravi momenti di crisi dall’inizio della guerra.

La guerra non è persa, dicono a Kiev
In Ucraina ci credono ancora (Ansa) – Rationalinternational.net

D’altronde, l’esercito e i cittadini ucraini possono fare poco altro – se non arrendersi – visto che il loro territorio è invaso ormai da quasi due anni dall’esercito di Mosca. Tuttavia, nonostante il fallimento della controffensiva, a Kiev ci credono ancora e per loro la guerra non è affatto persa.

Si può ancora vincere

Prima che lo ammettessero gli stessi vertici dell’esercito di Kiev, moltissimi analisti politici e militari avevano iniziato a parlare di una controffensiva ucraina ferma in maniera definitiva. Poi è arrivata l’ammissione da parte del generale Zaluzny e del presidente Zelensky. L’esercito russo non era stato sconfitto in territorio ucraino ed era tutt’altro che impossibilitato a contrattaccare. Tuttavia, nonostante le difficoltà e le pessime notizie che si stanno accumulando in questi giorni, a Kiev credono ancora moltissimo nella vittoria e l’Occidente in questo potrebbe giocare una partita davvero decisiva.

La guerra non è persa, dicono a Kiev
Le sorti della battaglia non sono ancora state decise (Ansa) – RAtionalinternational.net

L’arrivo dell’inverno e delle condizioni climatiche quasi proibitive – siamo ancora a fine autunno, ma nell’Est dell’Ucraina ci sono state già le prime giornate di gelo – ha ridotto l’intensità della guerra. La Russia sta attaccando in forze la città di Avdiivka, senza però riuscire ad avanzare in altre zone del fronte. L’Ucraina, quindi, sembra poter resistere ad un’avanzata massiccia da parte della Russia e questo fa sperare Kiev che una vittoria possa essere ancora possibile. Ma tutto dipenderà dai Paesi alleati – Stati Uniti in testa – e dalla loro convinzione nel sostenere l’Ucraina. In questi giorni sta tenendo banco la questione dei finanziamenti americani bloccati al Congresso Usa dal partito repubblicano.

Esiste un’effettiva resistenza in gran parte del partito di Trump nel voler concedere ulteriori aiuti a Kiev. Ma i 61 miliardi stanziati a sostegno dell’Ucraina e bloccati ora la Congresso sono entrati in un gioco politico che non esclude affatto la possibilità che questi soldi vengano effettivamente consegnati a Kiev. Sebbene le sensazioni siano piuttosto negative, trattative politiche sono tutt’ora in corso. Nel pacchetto che sbloccherebbe gli aiuti all’Ucraina sono inclusi anche quelli indirizzati a Tel Aviv (circa 10 miliardi di euro). Il partito repubblicano vuole fortemente che questi vengano stanziati e si sarebbe discutendo proprio su questo punto.

Gli aiuti occidentali sono a dir poco vitali per l’Ucraina. Zelensky conta di poterli ricevere entro l’arrivo della primavera. Anche l’Unione Europea sta tentennando, ma vede la Germania aumentare il suo impegno economico. Se a questo si dovessero aggiungere anche quello del resto dell’Unione, la situazione potrebbe cambiare. Con i miliardi stanziati dagli Usa, infatti, Kiev avrebbe nuovamente fondi a disposizione (e nuove armi) per poter resistere a Mosca e riorganizzare una nuova controffensiva. In questo momento, però, la parola è della politica. Tutto fa pensare che ci sarà il tempo di un inverno per poter decidere. Ma Kiev in una vittoria ci crede davvero.

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