“Beirut come Gaza” dice Netanyahu

Continua la guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas che non sembra finire. E ora Netanyahu dice che Beirut sarà come Gaza

Quando siamo arrivati ormai a due mesi di guerra in Medio Oriente, continuano le tensioni tra Israele e Hamas, ma non solo.

Beirut come Gaza" dice Netanyahu
Il primo ministro israeliano ha avvertito il Libano (Ansa) – Rationalinternational.net

Dalla parte nord di Israele, infatti, continuano ad arrivare minacce da molti alleati di Hamas e Israele risponde per le rime. Secondo il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in caso di attacco da parte del Libano, Beirut sarà come Gaza. Ecco che cosa sta succedendo.

Netanyahu avverte il Libano

Se Hezbollah inizia una guerra contro di noi, Beirut e il Libano meridionale si trasformerebbero in Gaza City e Khan Yunis”. Sono state queste le dichiarazioni del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a seguito delle tensioni sempre crescenti con l’organizzazione paramilitare libanese, collegata all’Iran. Da ormai alcune settimane, infatti, c’è una reale possibilità che il conflitto venga allargato anche sul confine con il Libano. Possibilità trainate soprattutto dalle tensioni con Hezbollah. A seguito degli attacchi del 7 ottobre, infatti, gli scontri a fuoco sono stati numerosi, anche se non impattanti a punto da far esplodere un conflitto.

Beirut come Gaza" dice Netanyahu
Continuano le tensioni con Hezbollah (ansa) – rationalinternational.nnet

Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito della possibilità di un’imminente “catastrofe umanitaria” a Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato. Anche Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha inviato il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, a “fare di più in modo che i civili vengano protetti a Gaza“. L’invito è quello di garantire l’approvvigionamento di rifornimenti di carburante, oltre all’accesso di cibo e acqua. Risorse che attualmente sono più che vitali nella Striscia di Gaza. Tuttavia, dopo le speranze – vanificate – di una tregua tra Hamas e Tel Aviv, la fine del conflitto sembra essere piuttosto difficile, tanto da rendere quasi impossibile disegnare un orizzonte concreto a breve termine.

Gli stessi appelli lanciati dall’Onu non sembrano avere molti effetti nei confronti di Israele e delle azioni dell’esercito. Da giorni sono ripresi i raid dell’aviazione israeliana e i movimenti dell’esercito. Nelle ultime ore sono stati colpiti decine di obiettivi militari e l’esercito ha dichiarato di aver colpito anche due agenti dell’intelligence di Hamas. Sono decine, inoltre, i combattenti palestinesi che si sono arresi a nord della Striscia, mentre l’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso numerosi miliziani. Il conteggio di civili uccisi nelle giornate di ieri è di ben 35 persone.

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