C’è chi sospetta che i tre giorni di pausa potrebbero essere una nuova occasione per Hamas di uccidere ancora
Alla fine l’accordo è stato raggiunto. Tra Israele e Hamas ci saranno almeno quattro giorni di cessate il fuoco. Giorni preziosi per poter liberare una parte degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso.
![Gaza, se la tregua è una trappola](https://www.rationalinternational.net/wp-content/uploads/2023/11/miliziani-armati-di-Hamas_rationalinternational.net_23112023.jpg)
Sebbene siano in molti ad aver visto questa tregua con grande fiducia per il futuro, esperti ed analisti non sono dello stesso giudizio. Per Michael Milsthein, esperto di politica internazionale e questioni palestinesi, la tregua tanto voluta da Hamas potrebbe essere una vera e propria trappola per Israele.
Il tempo di riorganizzarsi
Michael Milshtein è il direttore del Forum studi palestinesi al Moshe Dayan center di Tel Aviv e membro dell’Institute for Policy and Strategy. È considerato tra i massimi esperti di questioni israelo-palestinesi e la tregua tra Israele e Hamas non lo convince per nulla. Intervistato da La Repubblica, Milshtein ha parlato di quelli che sono i maggiori dubbi relativi al cessate il fuoco che vigerà nella Striscia di Gaza per i prossimi giorni.
![Gaza, se la tregua è una trappola](https://www.rationalinternational.net/wp-content/uploads/2023/11/soldato-israeliano_rationalinternational.net_23112023.jpg)
Milshtein racconta di quando, nel 2014, Hamas approfittò della tregua concessa da Israele per poter riorganizzare le proprie truppe e approfittare dell’attesa dell’esercito israeliano. In quel frangente Hamas en approfittò per distribuire nuove armi ai miliziani, ristabilire i contatti con le unità dei miliziani e per spostare i generali da un punto all’altro del campo da combattimento. Fu sempre Hamas, ricorda Milshtein, a violare l’accordo sul cessate il fuoco. In particolare ci fu un episodio in cui un soldato israeliano venne catturato mentre distribuiva cibo e acqua alla popolazione.
Secondo Milshtein, quindi, Hamas farà durare la tregua fino a quando ne avrà bisogno e poi la romperà, violando il cessate il fuoco. Ma la situazione potrebbe essere più infiammabile di quanto si crede. Attualmente i soldati israeliani sono all’interno della città di Gaza. A pochi metri da loro ci sono non solo i miliziani di Hamas, ma anche i soldati di tanti gruppi terroristici, pronti a sparare al minimo sospetto. Basterà quindi pochissimo per rompere il cessate il fuoco.
Gli ostaggi, ricorda Milshtein, non sono solamente in mano ad Hamas, ma anche ai gruppi jihadisti pronti a “sacrificare” i loro prigionieri in qualsiasi momento. Dunque il pericolo è che si rompa la tregua e si mettano in pericolo le vite degli ostaggi. Per Milshtein l’obiettivo di Hamas non è quello di vincere la battaglia di Gaza, ma di “promuovere la jihad”. Per l’esperto, infatti, il leader dell’organizzazione non pensa a lungo termine, ma vuole risultati in poco tempo. Il fragore degli attentati del 7 ottobre e la violenta risposta di Israele è esattamente ciò che Hamas voleva. Ogni morto a Gaza è un motivo in più per incoraggiare alla guerra e al sacrificio contro lo Stato di Israele. Solo il futuro, quindi, a dirci se l’obiettivo di Hamas sarà effettivamente raggiunto.