Non solo armi, aerei, missili e soldati. Per fermare l’esercito russo l’Unione Europea pensa di combattere una guerra dei diamanti
Continua il pesante conflitto a distanza tra la Russia e l’Unione Europea, con quest’ultima che, almeno per ora, sembra aver sposato a pieno la causa ucraina.
Già da tempo si discute sulla possibilità di inviare ancora più armi, munizioni e aerei in Ucraina per permettere a Kiev di difendersi ancora di più. Ma ora sembra che l’Unione Europea abbia deciso di fare l’ennesimo passo in avanti per resistere alla minaccia russa. Tutto fa pensare ad una nuova guerra di diamanti per poter fermare l’esercito russo.
I diamanti al centro di una nuova guerra
L’Unione Europea sarebbe pronta ad emanare nuove sanzioni contro la Russia, ma sembra che Mosca abbia già risposto in maniera preventiva. La tensione nella diplomazia tra Russia ed Unione Europea, infatti, si può tagliare con il coltello ed è destinata ad aumentare dopo quella che sembra essere l’ennesima diatriba commerciale. A Bruxelles, infatti, si sta discutendo per emanare il dodicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia dall’inizio della guerra. Questo potrebbe riguardare però i diamanti, un bene molto prezioso per Mosca: sanzionare il suo export significherebbe iniziare una nuova “guerra” economica.
Nel pacchetto, infatti, si vieterebbero del tutto le importazioni dei diamanti russi in tutta Europa. Tuttavia, Mosca ha già risposto conducendo una vera e propria azione di dumping che ha fatto crollare i prezzi dei preziosi di oltre il 50%. Una situazione che ha gettato nel panico gli investitori nel mercato dei diamanti e che potrebbe sfociare in nuove tensioni. L’Unione vorrebbe infatti porre un freno alle importazioni delle gioiellerie europee di diamanti e preziosi provenienti dalla Siberia. In questo modo si metterebbe a segno un ulteriore colpo all’Economia russa e alla sua incredibile macchina bellica che sta mettendo in crisi l’Occidente nella guerra in Ucraina.
La decisione di limitare gli import è ancora in fase di discussione e in merito il Belgio ha voluto far presente le proprie condizioni per quanto riguarda l’impatto sulla borsa dei diamanti di Anversa. Si richiede infatti una tracciabilità all’origine grazie alla tecnologia blockchain che interesserebbe tutte le tipologie di diamanti. Anche se questo ha fatto emergere pareri negativi sulle sanzioni da parte dei produttori di preziosi. Una maggiore tracciabilità all’origine dei preziosi, infatti, renderebbe molto più semplice risalire alle miniere in Botswana – e i relativi sfruttamenti dei lavoratori – e questa è un’evenienza che tutti vogliono evitare.