I neonati di Gaza fuggono in Egitto

I volontari dell’Oms raggiungono Al-Shifa per organizzare un piano di evacuazione. Molti pazienti non possono muoversi, altri sono già scappati.

L’intelligence israeliana, convinta della presenza dei terroristi di Hamas all’interno degli ospedali, ha proseguito con l’attuazione di imponenti operazioni militari in prossimità dell’ospedale Al-Shifa. Al suo interno è stato individuato un tunnel di 55 metri, provvisto di scaletta e accesso blindato, situato a 10 metri di profondità. Le forze armate hanno inoltre rinvenuto il corpo di un ostaggio e di una soldatessa israeliana, insieme ad una quantità considerevole di munizioni, computer, armi e tracce evidenti del passaggio dei miliziani nemici esternamente ed internamente alla struttura sanitaria.

I neonati lasciano Al-Shifa
I neonati lasciano Al-Shifa, attendono di essere trasferiti in Egitto – foto: ansa – rationalinternational.net

In pochi giorni sono stati identificati 35 accessi ai tunnel, costruiti principalmente nella quartiere di Rimal e Sheikh Ajlin. Qui, l’esercito ha trovato nuovamente munizioni, lancia razzi e armi. Le operazioni speciali hanno coinvolto inevitabilmente i civili: 2.700 persone risultano disperse, mentre 12 hanno perso la vita durante i bombardamenti. Si tratta tuttavia di una conseguenza, secondo il governo israeliano, imprescindibile. Hamas utilizza i cittadini come scudo e questo “rallenta” la furia miliare nemica. “E’ una zona in cui vivevano e operavano alti funzionari di Hamas” – si legge in un comunicato ufficiale. Nel frattempo i neonati abbandonano, finalmente, Al-Shifa.

Neonati in fuga

Per settimane le organizzazioni umanitarie internazionali hanno sensibilizzato il governo israeliano in un intervento concreto in favore delle vittime della guerra. Il rifiuto di Netanyahu di cessare temporaneamente il fuoco ha prodotto un certo allarmismo e messo in crisi i volontari che, dal 7 ottobre scorso, tentano di accedere alla Striscia di Gaza. Il 19 novembre gli assistenti sanitari dell’Oms hanno finalmente raggiunto Al-Shifa, in modo da studiare un piano di evacuazione sicuro ed efficace. Oltre 290 pazienti risultano feriti gravemente e pertanto non possono lasciare la struttura sanitaria.

Al-Shifa distrutto
Prosegue l’operazione militare all’interno di Al-Shifa – foto: ansa – rationalinternational.net

Trentuno neonati prematuri hanno potuto abbandonare l’ospedale, protetti da un’incubatrice funzionante. I piccoli sono stati trasferiti presso l’Emirates Hospital di Rafah e attendono di essere condotti in Egitto. Le immagini dei pazienti con arti amputati, sangue sulla fronte e difficoltà di ambulazione che lasciano la struttura hanno fatto il giro del mondo. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Turk ha sottolineato come l’esercito non rispetti “le protezioni fondamentali che i civili devono ricevere secondo il diritto internazionale”. In seguito all’invasione di Al-Shifa moltissimi pazienti hanno perso la vita, tra cui almeno due neonati prematurimorti in seguito all’interruzione della corrente e quindi al mancato funzionamento delle incubatrici.

 

 

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