“Codice Carla”: chi era Carla Fracci e come ha cambiato la danza classica?

Dal 13 al 15 novembre il mito della danza classica italiana torna a splendere al cinema in un inedito documentario: ma chi era Carla Fracci? 

Si pensa che un talento diventi leggenda solo dopo la sua scomparsa. Ma ci sono alcune eccezioni che sono riuscite a entrare nell’Olimpo dei miti internazionali molto prima, a dimostrazione che il loro talento fosse qualcosa di straordinario. Sembra una definizione che calza a pennello su Carla Fracci, la dea della danza classica italiana e mondiale che con la sua eleganza si è imposta sui palchi dei teatri più importanti di sempre, diventando una musa sulle punte.

Esile, aggraziata, raffinata e riservata: Carla Fracci ha sempre preferito lasciare parlare le sue performance. Con dedizione ha scalato la vetta impervia della danza classica, affrontando sfide e sacrifici, ottenendo i traguardi più importanti per una étoile, ma cercando di non soffocare le sue aspirazioni personali private, tanto da riuscire a coronare l’ideale di una carriera ineguagliabile, senza dimenticare il suo bisogno di famiglia. Sacrifici, costanza, impegno e forza. Tanta forza, quella di un corpo che si muove leggiadro sulle punte. Quella di una donna che sfida il tempo, conseguendo vittorie e riconoscimenti. Carla Fracci non era solo una danzatrice. Era la danza così come la personifichiamo nella nostra immaginazione. E ora, a poco più di due anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2021, il suo talento torna a brillare in un prezioso film documentario che ne consacrerà la perfezione su uno schermo cinematografico: Codice Carla, un film sulla prima ballerina assoluta.

Codice Carla, il docu-film di Daniele Luchetti

Raccontare di una leggenda non è facile. Si rischia di cadere nell’agiografia assoluta, di offrire un ritratto edulcorato senza spessore. Però, ci sono dei personaggi che permettono di lasciare parlare il proprio corpo, che diventa perfetta espressione dell’arte che li ha consacrati.  Questa è Carla Fracci, il cui talento e la cui leggerezza tornano al cinema grazie a Codice Carla, un docu-film diretto da Daniele Luchetti che sarà proiettato in sala dal 13 al 15 novembre 2023 in 150 copie, distribuito da Nexo Digital. Si tratta del racconto della vita della celebre ballerina italiana, dai primi passi sulle punte alla triste scomparsa, tramite il ricorso a materiale d’archivio e interviste a importanti figure, testimoni della straordinarietà della Fracci, come Roberto Bolle, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Chiara Bersani, Beppe e Francesco Menegatti, Luisa Graziadei, Vittoria Regina, Gaia Straccamore e Hanna Poikonen. In particolare, Codice Carla vanta le musiche degli Atoms For Peace e di Thom Yorke, anche front-man dei Radiohead, in qualità di Music Supervisor. Un connubio insolito, che riverbera ancora di più la capacità di Carla Fracci di essere una ballerina classica pop.

Carla Fracci e Fausto Grossi in scena
Carla Fracci e Fausto Grossi in scena | WIKI COMMONS @Fgweb

 

Il documentario di Luchetti rivela come Fracci fosse non solo una straordinaria ballerina, ma anche una grande interprete, in grado di dare vita a qualsiasi ruolo. Il film mette in luce due temi principali attraverso le gesta e il corpo di Cara Fracci. In primis, viene mostrato il grande “dolore” che i ballerini devono sopportare a causa dell’abuso di prestazioni e dell’uso costante del loro corpo. Poi, il regista mette in evidenza la precarietà, ma anche la magia di un fisico che vuole sempre spingersi oltre i propri limiti.

Daniele Luchetti, in qualità di regista e sceneggiatore, sottolinea che il cinema e la danza sono entrambi legati dalla relazione tra luce, suono e movimento. Sia i ballerini che gli attori cercano di superare la fisicità per entrare in contatto con le proprie emozioni, diventando emblema di due forme d’arte distinte, ma simili, che permettono di esprimere profonde emozioni attraverso il movimento e la performance.

Carla Fracci, una vita per la danza

Un’occasione per rivivere la storia della prima ballerina classica più famosa di sempre, tornando a vederla al cinema. Ma chi era questa signora elegante che abbiamo imparato a riconoscere e ad ammirare sulle punte?

Carla Fracci è nata a Milano il 20 agosto 1936, in una famiglia modesta con un padre tranviere e una madre casalinga, affiancata da una sorella minore. Da sempre esile e con una bella presenzasi trovò presto a intraprendere il percorso di ballerina, entrando nella Scuola di ballo della Scala nel 1946 a soli dieci anni su suggerimento di un’amica di famiglia. Inizialmente, le lezioni di danza le sembravano pesanti, ma con il passare degli anni, Carla sviluppò un talento straordinario che non sfuggì all’occhio attento delle insegnanti. La svolta nella sua carriera avvenne quando, al “passo di addio” delle diplomande, fu scelta per un ruolo di coprotagonista in Le spectre de la rose, accanto a Mario Pistoni, primo ballerino della Scala. Si trattò di un riconoscimento significativo per le sue doti e di un punto di partenza per una carriera eccezionale.

Con impegno e dedizione, Fracci diventò la prima ballerina della Scala a soli ventidue anni, nel 1958, pochi, quattro anni dopo, decise di lasciare il teatro che l’aveva resa celebre e di iniziare a collaborare con alcune compagnie straniere, come il London Festival Ballet e il Balletto reale svedese. In questo periodo, la ballerina legò la sua fama a ruoli iconici, come quello di Giselle, La sylphide e Romeo e Giulietta. La sua carriera internazionale fu spettacolare, danzando sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, dal Metropolitan al Covent Garden, dal Bolshoi a Tokyo, senza considerare i teatri italiani. Ovunque, Carla Fracci era ammirata per la sua versatilità, riuscedo a interpretare una vasta gamma di ruoli, dai classici di repertorio come Il Lago dei cigni a balletti più moderni e impegnativi.

Carla Fracci fotografata da Augusto De Luca
Carla Fracci fotografata da Augusto De Luca | WIKI COMMONS @ferdinandocastaldo

Ha danzato al fianco di partner di fama mondiale, tra cui Rudolph Nureyev, Paolo Bortoluzzi, Vladimir Vassiliev, Antonio Gades, Mikail Barishnikov, e Gheorghe Iancu. Il suo repertorio coreutico comprendeva circa centocinquanta ruoli. Ma  Carla Fracci non si è limitata al balletto classico: ha affrontato con successo anche il genere del musical e ha avuto successo anche nel cinema, interpretando ruoli come Giuseppina Strepponi, la seconda moglie di Verdi, nella produzione televisiva sulla vita del compositore.

Oltre alla sua carriera artistica, Carla Fracci è stata attiva culturalmente e politicamente, lavorando per la tutela del balletto e dirigendo il corpo di ballo di vari enti teatrali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere di Gran Croce. Purtroppo, il 27 maggio 2021, la prima ballerina del mondo è scomparsa nella sua casa milanese dopo una lunga battaglia contro un tumore, gestito con grande coraggio e dignità, in estrema riservatezza. Dopo esequie state solenni, cui hanno preso parte numerose personalità dell’arte e della cultura italiana, il suo corpo è stato tumulato nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, rendendo la Fracci la prima donna a ricevere una simile onorificenza postuma.

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