Così due gemelle hanno cambiato il loro destino

Vittime del traffico di bambini, due gemelle georgiane vennero separate alla nascita. I social network hanno salvato loro la vita.

Amy Khvitia ed Ano Sartania sono venute al mondo nel 2002, in una clinica della Georgia. Vittime del sistema insidioso del traffico di bambini, vennero separate ed affidate a due diverse famiglie. Il personale sanitario mentì alla madre biologica, sostenendo che entrambe avessero perso la vita in seguito al parto. Dodici anni dopo, una sera come le altre, Amy accese la televisione e guardò in diretta Georgia’s Got Talent: una ragazzina, sua coetanea, si stava esibendo ed era identica a lei. Corse dai genitori per mostrare loro la misteriosa adolescente e la madre adottiva le spiegò come sia provato scientificamente che esista, per ognuno di noi, almeno un sosia.

Amy e Ano, gemelle separate alla nascita
Gemelle georgiane separate alla nascita – credit: Instagram @_amykhvitia – rationalinternational.net

Qualche anno dopo, precisamente nel 2021, Amy condivise un video sulla piattaforma di Tik Tok. Voleva mostrare ai suoi seguaci il suo nuovo piercing. Caso volle che quel post raggiunse un amico di Ano, il quale mostrò alla ballerina come le due si somigliassero incredibilmente. E’ cominciato tutto come un gioco: Ano ed Amy hanno iniziato a scriversi sui social, fino a scoprire di essere affette persino dalla stessa malattia genetica. Le similitudini cominciarono ad essere troppe e così entrambe chiesero spiegazioni ai rispettivi genitori. Scoprirono di essere state adottate e di provenire dalla medesima clinica, la struttura di Kirtskhi. Le rispettive madri adottive non potevano avere figli e così pagarono il personale sanitario per poter ottenere l’affido. Non erano consapevoli che tale pratica non fosse legale.

Gemelle separate, riunite dai social network

Amy e Ano scoprirono dell’esistenza di una pagina Facebook, fondata proprio da una vittima del sistema del traffico di bambini, Tamuna Museridze. E così, le gemelle pensarono di pubblicare un appello sull’account ufficiale del gruppo Vedzeb, il quale conta più di 230mila membri: volevano trovare la madre biologica. Una giovane donna tedesca rispose all’appello, sostenendo che la madre avesse partorito due gemelle presso la clinica Kirtskhi nel 2002, dichiarate morte al termine del ricovero. Il test del DNA confermò la parentela con la misteriosa utente residente in Germania. E fu così che Aza, con la mediazione dell’emittente della Bbc, riuscì a riabbracciare le sue figlie durante un incontro organizzato in un albergo di Lipsia.

Si sono ritrovate dopo 19 anni
Dopo 19 anni, si sono ritrovate – credit: Instagram @_amykhvitia – rationalinternational.net

Amy si mostrò più entusiasta, mentre Ano – di natura più scettica – era quasi decisa a rinunciare. Alla fine le gemelle si convinsero e, dopo 19 anni, poterono confrontarsi con la madre biologica in carne ed ossa. Aza spiegò loro di aver subìto una ricaduta dopo il parto e di essere finita in coma. Al suo risveglio i medici le dissero che entrambe non erano sopravvissute. Le organizzazioni criminali che lucrarono sulla sofferenza dei bambini, strappati dalle braccia delle loro madri, perseverarono nei loro agghiaccianti affari dai primi anni Cinquanta fino al 2005, quando il governo georgiano approvò una legge volta a tutelare i minori e controllare – finalmente – le pratiche di adozione.

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