Gaza, forse decidono di risparmiare qualche vita

Si spera per una “vera” tregua nella Striscia di Gaza. Ma intanto continuano i bombardamenti che coinvolgono anche i civili

Sono ore difficili quelle che si stanno vivendo nella Striscia di Gaza, ma anche importanti per capire quale sarà il futuro della guerra tra Israele e Hamas.

Israele e Hamas: forse c'è l'accordo
Potrebbe esserci un nuovo cessate il fuoco tra Israele e Hamas (Ansa) – Rationalinternational.net

Ma intanto proprio in queste ore potrebbe esserci uno spiraglio di luce. Finalmente sembra che si sia tornati a parlare di tregua e di un possibile cessate il fuoco. Ma intanto non si placano quelle che sono le polemiche riguardo un potenziale sostegno da parte del Qatar nei confronti delle milizie di Hamas.

Si spera nella tregua

Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz, ci sarebbe un’intesa per poter finalmente arrivare ad una tregua tra l’esercito israeliano e le forze di Hamas. Nelle ultime ore, fa sapere il giornale, si sarebbe arrivata ad un accordo per una pausa dalla battaglia dalla durata di 35 giorni. Al cessate il fuoco sarebbe collegato anche un ulteriore grande scambio di prigionieri tra palestinesi e israeliani. L’attuale capo del Mossad, David Barnea, avrebbe offerto ai leader di Hamas la possibilità di lasciare la Striscia di Gaza. Tra questi figurerebbe anche Yahya Sinwar, colui che avrebbe pianificato gli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele.

Israele e Hamas: forse c'è l'accordo
Con il cessate il fuoco potrebbero arrivare anche ulteriori scambi di prigionieri (ansa) – Rationalinternational.net

Intanto Hamas ha pubblicato un documento lungo 20 pagine in cui rivendica un ruolo nell’Autorità palestinese non appena sarà finito il conflitto. Dunque potrebbe essere più che concreto un prossimo cessate il fuoco tra l’esercito israeliano e le milizie di Hamas. Questo arriverebbe dopo mesi di guerra in cui a pagare il prezzo più alto sono stati i civili, morti a migliaia. Un ruolo nel possibile ritrovato accordo lo avrebbero anche le ultime manifestazioni avvenute nelle principali città israeliane. In molti, infatti, chiedono le immediate dimissioni da parte di Netanyahu e la liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.

Ma un’altra importante partita si sta giocando presso la Corte internazionale dell’Aja. Si attende infatti un primo verdetto a seguito della petizione presentata dal Sudafrica. L’accusa nei confronti di Israele è quella di genocidio perpetrato ai danni dei cittadini palestinesi. Una possibile condanna però non fa paura al premier israeliano. Netanyahu ha infatti rilanciato in questi giorni, dicendo che la guerra non si fermerà e andrà avanti “fino alla vittoria totale“. Bisognerà capire quale sarà l’ago della bilancia nelle fasi diplomatiche che farà – si spera – pendere decisamente sulla scelta di concedere una tregua. Un attimo di respiro per la popolazione della Striscia, ormai allo stremo delle forze per via di una guerra sempre più violenta.

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