Israele nega il genocidio

Si difendono gli esponenti israeliani dopo le accuse di genocidio nei confronti del popolo palestinese: “Il genocidio è contro di noi”

Dopo l’istanza presentata alla Corte dell’Aja da parte del Sudafrica, che accusa Israele di genocidio, arriva la difesa dello Stato Ebraico.

Israele nega il genocidio
Gli esponenti israeliani si difendono dalle accuse di genocidio (ansa) – Rationalinternational.net

Iniziato il processo alla Corte di giustizia dell’Aja. L’accusa da parte del Sudafrica è che Israele stia compiendo un vero e proprio genocidio nei confronti del popolo palestinese. Saranno quindi i giudici internazionali a stabilire se ci siano davvero i presupposti per agire contro le azioni israeliane e del suo esercito. Ma intanto Tel Aviv si difende.

“Il genocidio lo abbiamo subito noi”

Il 29 dicembre 2023 il Sudafrica ha presentato un’istanza di 84 pagine in cui si accusa Israele di aver violato l’articolo 9 della Convenzione di Ginevra per la prevenzione del genocidio. Nell’esposto presentato dal Sudafrica si legge che le “omissioni di Israele e i suoi atti rivestono carattere di genocidio”. Questo perché, sempre secondo l’accusa Sudafricana, l’intenzione sarebbe quella di “distruggere i palestinesi di Gaza“. Tel Aviv è accusata di non rispettare gli obblighi previsti per prevenire il genocidio. Inoltre, starebbe condannando la popolazione gazawi a fare i conti con la carestia.

Israele nega il genocidio
Iniziato il processo su richiesta del Sudafrica (ansa) – Rationalinternational.net

Ma Israele non ci sta. Mediante i cinque avvocati internazionali scelti, ha costruito la sua difesa per rispondere alle accuse. Tra i due giudici nominabili da Israele, il Primo Ministro israeliano ha scelto Aaron Barak, giudice 87enne che fu tra i sopravvissuti della Shoah in Lituania. Partecipò dal vivo al processo Eichmann e ha anche criticato alcune politiche di Netanyahu. Non è infatti un alleato del Primo Ministro, ma è comunque un giudice stimato dalla Corte internazionale e avrà sicuramente un ruolo importante per quanto riguarda la difesa messa in campo dagli avvocati di Tel Aviv.

Ma a parlare per ora sono le cifre. Dopo più di tre mesi di guerra nella Striscia di Gaza, sono morti più di 23.357 persone. Tra questi più del 60% sono donne o bambini, mentre quasi il 90% della popolazione è stata costretta a lasciare il nord della Striscia, per dirigersi a sud. Ma la situazione umanitaria e sanitaria è allo stremo. Attualmente ci sono circa 142 funzionari Onu tra i morti nei bombardamenti israeliani, mentre gli ospedali di Gaza City  sono stati quasi tutti distrutti o sono comunque inutilizzabili. Circa il 70% delle abitazioni dei palestinesi è stata distrutta e solo pochi giorni fa la stessa Onu ha dichiarato che Gaza è ormai un territorio “inabitabile”.

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