Iran e Turchia, guai seri per Israele

L’assassinio del generale iraniano Sayyed Razi Mousavi da parte di Israele fa pensare alla pistola di Sarajevo, già causa della Grande Guerra.

Nessuno vorrà mai prendersi la responsabilità di iniziare una guerra mondiale, dopo le catastrofi del Novecento. Non si può però dimenticare che le responsabilità si possono costruire, tanto più in tempi in cui la propaganda usa mezzi potenti e strategie raffinate. E si constata che la tensione cresce continuamente attorno a Israele. Il quotidiano britannico The Guardian ha avuto conferma dalla Turchia che il presidente iraniano Ebrahim Raisi incontrerà il capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan ad Ankara il 4 gennaio.

Iran e Turchia, guai seri per Israele
Il ritratto del generale Sayyed Razi Mousavi campeggia per le strade di Teheran – rationalinternational.net Ansafoto

Discuteranno della Striscia di Gaza e della Siria, dove Israele, vicino a Damasco, ha ucciso con un missile uno dei più prestigiosi Guardiani della Rivoluzione, Sayyed Razi Mousavi. Un grave affronto, che la repubblica islamica ha subito dichiarato di voler far pagare a Israele. Il quale dal proprio canto ha appena discusso in una riunione della commissione sicurezza sia delle conseguenze del delitto di Damasco che di una proposta dell’Egitto su Gaza. Il Cairo ha avanzato una proposta per la fine delle ostilità, già respinta però da Hamas.

Crisi incandescente, con l’opportunità di una resa dei conti

Il gruppo libanese Hezbollah ha commentato la morte di Mousavi sostenendo che Israele ha superato i limiti. In effetti lo Stato ebraico sta esprimendo la massima potenza militare, con una tale determinazione che si teme ormai che il vero obiettivo sia regolare una volta per sempre i rapporti di forza nella regione. Sempre con l’aiuto degli Stati Uniti. La Turchia da parte propria, in quanto membro della Nato, non attaccherà Israele, ma comunque aumenta le ostilità. Erdogan, in visita a Bucarest, ha paragonato Netanyahu a Hitler. All’Iran, in crisi economica, non conviene scatenare proprio ora una guerra per la Palestina. Anche perché Hamas già sta combattendo per procura negli interessi di Teheran, come l’Ucraina con gli Stati Uniti alle spalle.

Iran e Turchia, guai seri per Israele
Recep Tayyip Erdogan a Bucarest con la presidente Katalin Eva Novak – rationalinternational.net Ansafoto

Nello Yemen gli Houthi danneggiano gli alleati di Israele, sempre con l’aiuto dell’Iran. Teheran chiede comunque l’appoggio dell’Onu, alla quale ha inviato una lettera, per mettere in chiaro che si riserva il diritto di rispondere duramente all’aggressione israeliana, considerata come un attentato terroristico. Che peraltro ricorda il modo in cui è stato ucciso Qasem Soleimani nel gennaio 2020 per ordine dell’ex presidente Donald Trump. E Mousavi accompagnava spesso Soleimani. I ritratti dei due prestigiosi pasdaran compaiono ora entrambi nelle manifestazioni di protesta.

Folla ostile a Israele anche a Beirut, come hanno dimostrato i funerali dei caduti negli scontri di confine. Se l’Iran si rivolge all’Onu, Israele seguita a criticare il palazzo di vetro, equiparando il segretario generale Antonio Guterres agli alleati di Hamas. L’asse del male tra Iran, Russia e Corea del Nord, con l’ipotesi del sostegno della Cina, tuttavia preoccupa molto gli Stati Uniti. Potrebbe essere quindi Israele ad approfittare del momento di crescente tensione internazionale per attaccare Hezbollah, allo scopo di trascinare l’Iran nel conflitto, per affermare il proprio predominio regionale grazie al sostegno americano.

 

 

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