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Israele dice che andrà fino in fondo

Maria Vittoria Ciocci Dicembre 15, 2023

Netanyahu immune dalle pressioni esercitate tanto dalla commissione internazionale, quanto dagli Stati Uniti. E’ come un carro armato.

Campanello d’allarme per Benjamin Netanyahu: durante l’assemblea generale tenutasi presso il Palazzo di Vetro, la maggior parte delle potenze ha votato a favore di un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il mondo, per quanto continui a condannare i crimini di Hamas, è dalla parte dei palestinesi. Il numero delle vittime nel frattempo supera la soglia dei 18mila, una cifra che non distingue i civili dai miliziani. L’unico alleato concreto di Israele risiede negli Stati Uniti, che per il momento – più che tentare di sensibilizzare il leader israeliano nell’attuazione di operazioni militare più mirate – non si sente di fare altro.

Netanyahu procede come un carro armato
Israele prosegue indomito – foto: ansa – rationalinternational.net

L’Amministrazione americana invia periodicamente miliardi di dollari, destinati alle tasche del governo israeliano. E mentre Joe Biden appare pubblicamente affranto dalla tragedia umanitaria consumata sul territorio, i palestinesi fuggono quotidianamente dal fuoco delle bombe e dalla prontezza dei proiettili di manifattura statunitense. Chiara manifestazione dunque di un paradosso, fondato in una profonda ipocrisia. “Il mondo conferma il rifiuto dell’aggressione israeliana contro il nostro popolo” – le parole pronunciate dal portavoce Nabil Abu Rudeinah. Posizioni che non toccano minimamente Benjamin Netanyahu.

Netanyahu come un carro armato

Indomito, indisturbato ed assolutamente indifferente alle pressioni della commissione internazionale e statunitense. Il leader israeliano si crogiola nell’odio e nel rancore, sentimenti alimentati dal principio infondato secondo cui il suo paese goda della legittimità di distruggere il territorio palestinese. “Andremo in fondo, non c’è dubbio” – ribadisce – “Niente ci fermerà, andremo fino in fondo, finché non saremo vittoriosi e niente di meno”. Viene da chiedersi a questo punto cosa intenda Netanyahu con vittoria, se la sconfitta di Hamas oppure l’occupazione israeliana, a tempo indeterminato, nella Striscia di Gaza.

netanyahu contro il mondo
Netanyahu contro tutti – foto: ansa – rationalinternational.net

Nel frattempo la Russia lancia un appello al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, chiedendo di convocare una Conferenza internazionale che veda coinvolti i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, della Lega Araba, dell’Organizzazione islamica e del Consiglio di cooperazione del Golfo. “Mi aspetto che – sia in grado di prendere un’iniziativa del genere” – le dichiarazioni del Ministro degli Esteri russo Lavrov. Nei prossimi giorni Benjamin Netanyahu riceverà il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il segretario della difesa Lloyd Austin, i quali potrebbero proporre ad Israele di garantire una scadenza in merito alla fine delle ostilità – posizione che, al momento, appare lontana e tragicamente utopica.

 

 

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