Zelenskj dice che è lecito uccidere Putin

Che umanità sia rimasta, nella guerra tra Russia e Ucraina, è una domanda inevitabile. Ha vinto l’odio, tra bombe, minacce e bagni di sangue.

Se si presenta l’occasione, Zelensky non lo esclude. E ne rivendica il pieno diritto. Ucraina e Russia sono in guerra: uccidere Putin allora è un’opportunità, una carta da giocare in una sfida spietata, in cui la morte propria e altrui è soltanto una delle varianti probabili. La riflessione del presidente ucraino è apparsa sul tabloid britannico The Sun, per fare subito il giro del globo con un virgolettato che ribadisce il diritto dell’Ucraina a difendere il proprio territorio.

Zelensky dice che è lecito uccidere Putin
Il sorriso gelido di Vladimir Putin – rationalinternational.net Ansafoto

Attentati alla vita di Zelensky ce ne sono stati una dozzina, sottolinea il capo di Stato di Kiev. Il presidente russo ha infatti avuto e ha il chiaro intento di destituirlo e Zelensky vuole mantenere il conflitto verbale almeno in equilibrio, per poi vincere sul campo di battaglia. Tra i fattori determinanti però ci sono gli Stati Uniti, che con Vladimir Putin però hanno preso accordi, pochi mesi prima dell’invasione, per porre alcuni limiti alle ostilità.

In Ucraina è già tutto deciso o si riaprono i giochi?

L’interesse americano infatti è che la Russia continui ad esistere, perché, crollasse il potere del Cremlino sull’enorme territorio della Federazione, s’imporrebbe un caos geopolitico molto pericoloso. Dunque la Casa Bianca dall’inizio non intende umiliare Putin né rovesciarlo. Putin garantisce un equilibrio fra i tanti centri di potere dello Stato, con la sua abilità nel far sentire il peso di Mosca solo se necessario, concedendo spazi di autonomia. L’alternativa non è contemplata.

Zelensky dice che è lecito uccidere Putin
Charles Michel (Ue) e Volodymyr Zelensky il 21 novembre a Kiev – rationalinternational.net Ansafoto

Ora però la guerra in Medio Oriente ha riaperto le variabili, oltretutto alla vigilia di un anno cruciale, con elezioni nel 2024 negli Stati Uniti, in Russia e in Ucraina. Si può dunque ipotizzare che Volodymyr Zelensky in fondo voglia rendersi conto se Putin è ancora così politicamente importante, per la Casa Bianca. Oppure se gli Stati Uniti vogliono veramente sostenere l’Ucraina, o sia il caso di battersi fino in fondo contro Mosca, giocandosi il tutto per tutto. L’Ucraina diverrebbe il jolly impazzito, che non risponde più nemmeno a Washington?

Gli Stati Uniti proteggeranno ancora lo zar?

Le minacce rivolte a Putin hanno un’importanza sul fronte ucraino interno, dove Zelensky dovrà misurarsi contro altri candidati, che ora il presidente in carica potrà tacciare di filo-putinismo. Va considerata, poi, Maidan 3. E’ il nome in codice dell’operazione russa, scoperta dall’intelligence di Kiev, per cambiare il presidente ucraino, sostituendolo con una persona gradita al Cremlino.

Pubblicate dal tabloid britannico le dichiarazioni di Zelensky, scatenatasi la polemica, ancora una volta è toccato al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dare una risposta ufficiale. Schiacciante e umiliante. L’Ucraina non è nemmeno in grado di attentare alla vita del presidente russo: non è possibile. Come se non esistesse nemmeno, se si tratta della vita dello zar.

Una ricorrenza che riscalda gli animi e guarda al futuro

Questo scambio di gentilezze avviene nei giorni della ricorrenza di Maidan, che ricorre in novembre. Sia nel 2004, al tempo della rivoluzione arancione, sia nel 2013, tra il 21 e il 22. Sono state le rivolte di piazza con le quali gli ucraini hanno cercato di uscire dalla sfera d’influenza della Russia, ottenendo però come risposta l’invasione e l’occupazione. Nel 2013 il presidente eletto a Kiev, Viktor Janukovic, è stato messo in fuga e costretto a cercare protezione a Mosca.

Zelensky dice che è lecito uccidere Putin
Una donna offre fiori in memoria delle vittime della rivoluzione di Euromaidan, nel 2013 – rationalinternational.net Ansafoto

E’ stata ripristinata la Costituzione del 2004, è cambiato il governo ed è stata abrogata la legge che riconosceva il russo come lingua ufficiale regionale. Maidan 3 è appunto l’operazione russa che ribalterebbe le due precedenti rivolte di Maidan (“piazza”). L’unica certezza sembra l’incertezza e nemmeno l’adesione dell’Ucraina all’Ue si prospetta serena. Charles Michel, presidente del consiglio Ue, ha visitato Kiev con un blitz proprio in coincidenza con il decennale di Euromaidan, il 21 novembre 2013. Giorno di lacrime per le vittime di quella rivoluzione che ora vuole compiersi positivamente. Tutti i caduti sono stati ricordati e onorati dallo Stato.

Un chiaro segnale: si approssima l’adesione all’Ue, con trattative che entreranno nel vivo a metà dicembre. Ma i territori occupati? Il Donbass, ovvero il bacino del Donec con le provincie di Donetsk e Lugansk, attualmente russe saranno inclusi in Europa o no? Dal giorno dell’invasione, Zelensky non fa che ripetere che vanno ripristinati i confini del ’91, compresi il Donbass e la stessa Crimea. Dunque,  per entrare a far parte dell’Unione di Bruxelles, sarà discussa anche la pace con la Russia? Kiev rinuncerà ai confini del ’91? Questioni da risolvere non si sa come, se il 2024 dev’essere l’anno della fine della guerra, come gli Stati Uniti si aspettano.

 

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