Se getti via tuo figlio puoi riaverlo

Lo abbandona e poi lo rivuole indietro: i genitori adottivi organizzano una petizione e si rivolgono alla Commissione Onu.

Una trama che appare come la rivisitazione del dramma del 1979, Kramer contro Kramer. La madre abbandona il figlio e poi assume degli avvocati per ottenere l’affidamento. Tuttavia, in questo caso non ci troviamo nella periferia newyorkese, bensì nel modesto paesino di Ragusa, dove – nel 2020 – il piccolo Miele venne adagiato di fronte all’entrata dell’esercizio commerciale di proprietà del padre biologico. Il bambino, frutto di una relazione extraconiugale, venne successivamente consegnato agli assistenti sociali, i quali predisposero le carte di adozione in favore di una coppia in attesa.

Miele abbandonato, la madre ora lo rivuole indietro
Miele viene abbandonato, ora la madre lo rivuole indietro – foto: ansa – rationalinternational.net

I due lo accolsero in casa quando aveva appena 16 giorni. Miele non ha ricordi dei genitori biologici, conosce di fatto una sola mamma ed un solo papà. Due innamorati, desiderosi di allargare la famiglia, che hanno percepito nel piccolo la realizzazione dei loro sogni. E mentre il padre biologico si trova dietro le sbarre per rispondere all’accusa di abbandono di minore, la madre biologica – ancora sotto processo e in attesa di giudizio nel mese di febbraio 2024 – ha richiesto la restituzione del bambino. A causa di fastidiosi e crudeli cavilli legali, è possibile che Miele venga sradicato dal luogo ove dimora da quasi quattro anni, per tornare sotto la custodia di una donna della quale non conosce neppure il volto.

La madre lo rivuole

“Lasciate Miele con la sua mamma e il suo papà” – si legge su Charge.org, portale online presso il quale è possibile accedere alla petizione organizzata dai genitori adottivi, in modo da convincere il Tribunale di Catania a rivalutare la propria sentenza. Laddove questo non dovesse persuadere i giudici, Miele dovrà essere “restituito” alla madre biologica entro il 28 dicembre 2023. Quest’ultima ha infatti giustificato quanto accaduto nel 2020 come un enorme fraintendimento. La donna ha spiegato di non aver mai avuto intenzione di abbandonare il suo bambino, bensì di volerlo semplicemente affidare alle cure del padre, in modo che potesse ricevere assistenza medica.

Il Tribunale di Catania predispone la restituzione
I genitori adottivi di Miele chiedono al Tribunale di Catania di rivalutare la propria sentenza – foto: Wikipedia – rationalinternational.net

“Se è in atto l’affido pre-adottivo, non può più avvenire un riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica” – spiegano i legali della coppia – “e non si può nemmeno chiedere la revoca  dello stato di adottabilità del bambino”. Tuttavia, in seguito all’applicazione erronea di una serie di provvedimenti giudiziari, il Tribunale non ha tenuto conto della legge 184/1983. Oltre ad organizzare una petizione – che attualmente ha raccolto più di 22mila firme – i genitori adottivi hanno chiesto l’intervento della Commissione Onu per i diritti del fanciullo.

 

 

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