Tira una brutta aria su Netanyahu

Non è certamente il momento migliore per il premier israeliano. Adesso per lui tira davvero una brutta aria

Mentre l’esercito israeliano, ora dopo ora, continua ad avanzare nella città di Gaza City, da Tel Aviv cresce sempre di più il coro di protesta nei confronti del Premier.

Per Netanyahu tira una brutta aria
Non è un momento positivo per Netanyahu (Ansa) – Rationalinternational.net

Sono tantissime, infatti, le famiglie dei civili israeliani catturati da Hamas quel maledetto 7 ottobre 2023, e ora iniziano a farsi sentire. Molti di loro hanno ricevuto la tragica notizie dell’uccisione dei loro cari, mentre altri non sanno nulla. Ma ora hanno deciso di protestare e per Netanyahu inizia a tirare una brutta aria.

Non un buon momento per Netanyahu

Si fa sempre più forte il dolore delle famiglie israeliane che devono fare i conti con l’angoscia nel sapere che i loro cari si trovano nelle mani di persone pronte ad ucciderle da un momento all’altro. Un sentimento condiviso in tutta Israele anche da chi non ha un parente catturato dai terroristi e che, nelle scorse ore, è diventato sempre più evidente tra le strade di Tel Aviv. Sono stati moltissimi, infatti, a scendere in piazza per protestare contro il governo e, in particolare, contro il Primo Ministro Netanyahu. Ora per lui tira davvero una brutta aria.

Per Netanyahu tira una brutta aria
In migliaia in marcia da Tel Aviv e Gerusalemme (Ansa) – Rationalinternational.net

Ma non solo Tel Aviv, anche Gerusalemme e altre città di Israele si sono unite alla protesta e al dolore delle famiglie degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Nelle scorse ore, infatti, è stata organizzata una lunga marcia da Tel Aviv a Gerusalemme. Si è trattato di un vero bagno di folla che ha deciso di unirsi alla manifestazione e, a piedi, raggiungere Gerusalemme. Sono cinque i giorni previsti per poter raggiungere, come da programma, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. I 65 chilometri da compiere verranno infatti percorsi fino al 18 dicembre, data di arrivo della folla a Gerusalemme.

Vogliamo portare a casa gli ostaggi” affermano dalla folla. In moltissimi, infatti, hanno deciso di unirsi alla grande marcia, affollando le strade più importanti di Tel Aviv. Portano sulle loro spalle le bandiere israeliane e le foto dei loro amici e parenti catturati da Hamas. “Mia nipote ha solo 13 anni – afferma la nonna di Gali, la bambina scomparsa – è stata rapita da Hamas”. La donna afferma di voler fare questa marcia per poterla finalmente portarla a casa. “Abbiamo bisogno di lei”. “Non riusciamo a dormire finché non li riportiamo indietro – afferma un amico di un ostaggio catturato – e se fosse tuo nipote o tua madre?”.

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