Ucraina, ora è la Russia in vantaggio nella “guerra dei droni”

Mosca ha investito nel settore per rispondere all’offensiva dei piccoli ma efficaci sistemi a pilotaggio remoto usati dalle forze di Kiev

 

Nella guerra dei droni sopra i cieli ucraini la Russia ha ridotto lo svantaggio nei confronti dei pionieristici quanto economici sistemi a pilotaggio remoto delle forze di Kiev. Dall’inizio del conflitto i droni si sono rivelati uno strumento eccezionale capace di mettere in seria difficoltà l’avversario russo, di fatto controbilanciando l’inferiorità militare ucraina. Ma negli ultimi mesi Mosca ha investito nel settore e le conseguenze si vedono sul campo. A lanciare l’allarme sono gli stessi piloti dell’esercito di Kiev. “I loro droni sono sempre in volo, giorno e notte. Sappiamo che hanno sviluppato produzioni in serie di sistemi da ricognizione, di sorveglianza e di attacco”, ha spiegato all’agenzia Reuters un comandante della 80esima brigata d’assalto di stanza a Bakhmut, nell’est dell’Ucraina.

La guerra dei droni

Nessun conflitto prima d’ora, come quello in Ucraina, aveva visto un impiego così massiccio di droni. E l’uso dei cosiddetti droni Fpv (First Person View), tecnologie piccole e agili a pilotaggio remoto, sono stati l’asso nella manica della strategia militare di Kiev. Come mostrano i video registrati dalle camere installate a bordo, sistemi da poche centinaia di dollari, equipaggiati con ordigni, riescono a mettere fuori gioco tank e sistemi radar che valgono milioni.

La produzione di droni in Russia ha messo l’acceleratore a partire da quest’anno. E secondo gli esperti, anche nel 2024 proseguirà l’espansione nel settore. Mentre Mosca avanza, i dispositivi nella disponibilità delle forze di Kiev si stanno riducendo. Finora infatti il ministero della Difesa ha investito perlopiù nei droni a lungo raggio da attacco e ricognizione, lasciando ai finanziamenti dei privati l’acquisito dei piccoli sistemi Fpv.

Dopo l’impiego senza precedenti di droni aerei, a partire dallo scorso anno nella guerra ucraina sono entrati scena anche i droni marini, segnando secondo alcun analisti una nuova era della guerra navale. L’impiego di questi piccoli mezzi senza pilota si è rivelato in grado di infliggere danni significati alle navi militari di grandi dimensioni, come accaduto lo scorso agosto alla flotta russa nel porto di Novorossiysk sul Mar Nero.

Ucraina, metà del bilancio 2024 alla Difesa

Lo scorso giovedì il Parlamento ucraino ha approvato una legge di Bilancio che destina alla Difesa la metà del budget statale per il 2024. “Ci saranno ancora più armi, equipaggiamenti, droni, munizioni e missili”, ha detto il primo ministro Denis Chmygal dopo il voto. “Tutte le nostre risorse interne saranno utilizzate per resistere e sconfiggere il nemico”, ha aggiunto su Telegram.

Drone ucraino
Drone ucraino | Foto X @DPSU_ua

Secondo il ministero delle Finanze, la spesa per la Difesa e la sicurezza raggiungerà quasi 1.700 miliardi di grivne (circa 44 miliardi di euro) il prossimo anno, pari al 22,1% del Pil ucraino, una cifra superiore al budget destinato all’istruzione, alla sanità e al welfare. “Tutti chiedono che le risorse di bilancio siano destinate alla difesa piuttosto che alla riparazione delle strade. È la cosa giusta da fare“, ha sostenuto il ministro Sergei Martchenko intervenendo in Parlamento.

Zelensky agli alleati: “Più droni e sistemi difesa aerea”

L’ucraina intanto non molla la presa sugli alleati nel timore che chiudano il rubinetto dei finanziamenti che alimenta la macchina militare contro Mosca. Dopo oltre due anni dall’invasione russa, Kiev è consapevole della “stanchezza” che monta nelle cancellerie occidentali. Il Paese quest’anno ha già ricevuto 32,4 miliardi di euro in aiuti miliari, circa 3 miliardi in più rispetto al 2021. Intanto l’economia è in caduta libera, con il Pil in calo di un terzo.

Non a caso, la scorsa settimana il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Nbc è tornato a ribadire quanto sia “importante che gli alleati dell’Ucraina continuino a fornire sostegno mentre Kiev difende valori comuni come la democrazia”. Secondo il leader ucraino, c’è bisogno soprattutto di sistemi di difesa aerea dagli Stati Uniti, in testa i droni d’attacco e di ricognizione, perché quelli prodotti in casa al momento non sono sufficienti per imprimere un’accelerazione alla controffensiva che stenta ancora a decollare. Lo stesso giorno l’azienda della difesa statale ucraina Ukroboronprom ha annunciato la produzione in serie di droni “kamikaze” con un’autonomia di mille chilometri.

Quanto all’Unione europea, i 27 dovranno votare un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di dollari il prossimo mese. Ma incombe il veto dell’Ungheria che minaccia di bloccare i finanziamenti a Kiev, come già accaduto lo scorso anno.

Droni Kiev colpiscono navi russe sul Mar Nero

Sul campo il conflitto va avanti, malgrado l’attenzione si sia spostata dal fronte ucraino a quello mediorientale, dopo l’inizio dell’offensiva su Gaza da parte delle forze di Israele. Gli attacchi a base di droni, da una parte e dall’altra, sono ormai la norma. Secondo quanto riferito dall’intelligence ucraina, l’ultimo in ordine di tempo sarebbe avvenuto nella notte, quando un drone marino ha colpito due navi anfibie della flotta russa a Sevastopoli in Crimea, la penisola sul Mar Nero occupata da Mosca nel 2014.

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