Virus sinciziale, è accaduto a Roma

Osservato a Roma il primo caso di virus sinciziale della stagione. Ora cresce l’allarme anche tra i pediatri

Non solo Covid e influenza. Ora l’Italia dovrà fare i conti con un’altra tipologia di virus che non deve essere affatto sottovalutata, specialmente dai genitori.

Virus sinciziale a Roma
L’episodio è avvenuto a Roma (Ansa) – Rationalinternational.net

Si tratta del virus sinciziale e può rappresentare un vero e proprio pericolo, soprattutto per coloro che hanno dei bambini piccoli, particolarmente più esposti alla sua azione. Nelle scorse ore a Roma è stato registrato il primo caso della nuova stagione invernale. Si tratta di un bambino.

Primo caso di virus sinciziale in un bambino di Roma

Isolato in Italia il primo caso di virus respiratorio sinciziale registrato durante la stagione invernale di quest’anno. Purtroppo ad essere stato infettato è un bambino di 3 anni che è attualmente ricoverato presso il Policlinico Umberto I di Roma. In realtà il virus era stato osservato già nei giorni scorsi, sempre a Roma, in una bambina di soli due mesi. Tuttavia, si trattava di una bambina proveniente dalla Danimarca. Dunque un caso importato dall’estero e che non rappresentava un episodio di contagio avvenuto in Italia.

Virus sinciziale a Roma
Si tratta del primo caso in Italia (Ansa) – Rationalinternational.it

Quello sinciziale è un virus particolarmente fastidioso, in quanto rappresenta la causa principale delle bronchioliti nei bambini piccoli. Ad essere colpiti in larga misura, infatti, sono i bambini di 10 e 12 mesi, spesso costretti al ricovero per via delle complicazioni della malattia. Purtroppo, infatti, per dare loro maggiore supporto è necessario il ricovero presso la Terapia intensiva. Si tratta comunque di un virus che si sta diffondendo in quella che è la sua stagionalità, ovvero da novembre e marzo e, dunque, non è necessario farsi prendere dal panico. I primi sintomi compaiono dopo circa 2-6 giorni dal contagio, mentre la durata della bronchiolite può durare anche una settimana. In tutto il mondo questo virus provoca circa 4 milioni di ricoveri e la mortalità è più alta nei Paesi in via di sviluppo.

I medici raccomandano ai genitori di contattare il proprio pediatra anche se il bambino è in inappetenza, ovvero assume circa la metà della quantità di latte  che beve di solito. Potrebbe essere questo, infatti, il primo segno di peggioramento della malattia. Questo sintomo potrebbe portare a disidratazione, ma non è affatto da sottovalutare nemmeno quando vi sono apnee. Ad oggi non vi sono terapie efficaci per la bronchiolite. Se il bambino viene ricoverato i medici adotteranno infatti delle terapie volte al supporto dell’idratazione, ma ovviamente dipende da caso per caso.

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