Guerra Israele-Hamas, le posizioni dei partiti italiani

Tutte le forze politiche condannano l’attacco del 7 ottobre contro lo Stato ebraico ma divergono sulle responsabilità di Tel Aviv nella crisi mediorientale

 

Dopo l’attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre, il governo guidato da Giorgia Meloni ha condannato senza riserve il movimento palestinese che controlla Gaza dal 2007, esprimendo la “piena solidarietà” e la “vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti”. Una posizione condivisa da tutti i partiti. Sullo sfondo però permangono visioni diverse sul conflitto israelo-palestinese e in particolare sulle cause all’origine della crisi mediorientale.

Emblematica la difficoltà a trovare un’intesa su un documento unitario che lo scorso 10 ottobre ha portato il Parlamento a votare quattro risoluzioni diverse alla Camera e tre mozioni al Senato. Lo scoglio insormontabile resta quello delle responsabilità, da attribuire in toto ad Hamas, come ritiene la maggioranza, o da condividere con il governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo la visione di una parte dell’opposizione.

Fratelli d’Italia

Ieri la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha ribadito in Parlamento la necessità di “evitare un ulteriore allargamento del conflitto”. E in questo senso ha rilanciato, come già fatto dai banchi dell’opposizione, la formula dei “due popoli, due Stati”, prevista dagli accordi di pace di Oslo del 1993, come “soluzione strutturale” alla crisi mediorientale.”Prospettiva che deve avere come presupposto, da parte di tutti gli attori presenti nella regione, il riconoscimento all’esistenza e alla sicurezza dello Stato d’Israele”, ha precisato.

Lega

Il giorno stesso dell’attacco il leader della Lega Matteo Salvini sulla piattaforma X ha espresso “sostegno al popolo di Israele, sotto violento e vigliacco attacco da parte di estremisti islamici”. Il Carroccio si è sempre schierato a sostegno di Tel Aviv e anche in Parlamento ha assunto posizioni pro-Israele.

Forza Italia

L’altro azionista di minoranza del governo di centrodestra, Forza Italia, attraverso il neo segretario Antonio Tajani ha condannato “con la massima fermezza gli attacchi affermando “il diritto di Israele a esistere e difendersi”. Allo stesso tempo il capo della Farnesina ha parlato della necessità di non coinvolgere la popolazione civile nel conflitto perché “non bisogna confondere Hamas con i palestinesi”. La scorsa settimana da Tunisi, il vice premier ha detto ancora più chiaramente che “c’è il diritto di Israele a esistere e il diritto del popolo palestinese ad avere un suo Stato“. Una posizione non nuova per Tajani, che già nel 2012 aveva sostenuto il “diritto a vivere dove sono nati” dei “palestinesi musulmani e cristiani”.

La difesa di Israele fa parte da sempre del Dna del partito fondato da Silvio Berlusconi, convinto che lo Stato ebraico fosse “un faro di libertà e democrazia nel Medio Oriente” pur riconoscendo che “i palestinesi hanno pieno diritto ad avere uno Stato pienamente sovrano, a vivere in pace, nel benessere e nella sicurezza”.

Partito democratico

All’opposizione, a dettare la linea del Partito democratico è la segretaria Elly Schlein. “Abbiamo sempre difeso il diritto di esistere di Israele e il diritto di esistere in sicurezza. Certamente difendiamo da sempre la soluzione due popoli e due Stati in convivenza pacifica: questo implica anche avere molto a cuore in questa fase la difesa delle vite civili palestinesi, su cui non possono ricadere le colpe di Hamas”, ha detto in un’intervista al Foglio. Netta e ferma” quindi la condanna nei confronti dell’“attacco terroristico” del 7 ottobre, ha chiarito sin dal primo minuto la segretaria democratica.

In passato Schlein, prima di assumere la guida del Pd, aveva assunto posizioni meno equidistanti e più nette a favore della causa palestinese. Nel 2021, l’allora vicepresidente dell’Emilia Romagna aveva sostenuto che quello tra palestinesi e israeliani non è “uno scontro simmetrico” e che era necessario “pretendere da Israele il rispetto del diritto internazionale, delle risoluzioni Onu, dei diritti fondamentali del popolo palestinese ponendo fine agli insediamenti e alle occupazioni illegali da parte di Israele. ‘Due popoli, due Stati’ non devono rimanere parole vuote”.

All’interno del Pd la posizione non è monolitica. Piuttosto convivono visioni più sfumate che arrivano fino alla condanna netta dello Stato ebraico. Emblematici i casi di Raffaele La Regina, candidato alle ultime elezioni politiche costretto a fare un passo indietro, e di Rachele Scarpa, oggi deputata dem, entrambi finiti nella bufera per alcune frasi critiche nei confronti di Israele condivise sui social.

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein
Elly Schlein | Foto Alanews – Rationalinternational.it

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, attraverso il presidente del partito Giuseppe Conte, ha condannato ha condannato senza se e senza ma” gli attacchi terroristici” di Hamas, ribadendo però “il diritto a vivere in pacifica convivenza” del popolo palestinese. E 2021, da premier, Conte ha sostenuto la soluzione “due popoli, due Stati”.

In passato tuttavia il M5s ha assunto posizioni più vicine alle istanze palestinesi. Nel 2014 per esempio il gruppo parlamentare aveva chiesto di interrompere la vendita di armi a Tel Aviv, suscitando accuse di antisemitismo da parte dell’ambasciata israeliana a Roma.

Azione e Italia Viva

Italia Viva ha condannato l’attacco di Hamas e manifestato solidarietà al popolo israeliano. Il leader Matteo Renzi ha ribadito il messaggio espresso già nel 2015 durante un intervento Parlamento israeliano, quando era presidente del Consiglio: “Per me Israele ha il diritto e il dovere di esistere e di resistere”. Nella sua newsletter Enews l’ex segretario del Pd ha definito quelli del 7 ottobre “atti di terrorismo che tutta la comunità internazionale deve condannare senza se e senza ma”.

Sulla stessa linea Azione. Il leader Carlo Calenda ha sostenuto su X che “i palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato. Ma gli Israeliani hanno il diritto di difendere il loro. Entrambe le cose saranno possibili solo se Hamas verrà definitivamente sconfitta”. Analogamente nel 2021, in occasione di una manifestazione a sostegno di Israele, l’ex ministro aveva sottolineato che “il primo passo verso una soluzione è quello di non trattare in modo equidistante una democrazia e Hamas, un’organizzazione terroristica che non può rappresentare i palestinesi in nessun negoziato”.

Più Europa

Secondo il segretario di Più Europa Riccardo Magi, “la destra israeliana non ha certo lavorato negli ultimi anni per favorire la risoluzione del conflitto israelo-palestinese, ma questo non giustifica minimamente le atrocità che Hamas sta commettendo contro la popolazione civile israeliana”. Il deputato del partito Benedetto Della Vedova invece ha definito l’attacco del movimento “un gravissimo e irresponsabile atto di guerra”.

Sinistra italiana e Europa Verde

Sia Sinistra Italiana sia Europa Verde – in Parlamento riuniti nel gruppo Alleanza Verdi-Sinistra – hanno condannato l’attacco di Hamas a Israele e allo stesso tempo criticato quelle che ritengono le responsabilità dietro alla crisi mediorientale.

Il giorno stesso dell’attacco, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha puntato il dito contro la comunità internazionale che “da troppo tempo si gira dall’altra parte, che dimentica il conflitto israelo-palestinese, che dimentica la violazione sistematica della legalità internazionale e dell’occupazione israeliana. È necessario, ha precisato, garantire la sicurezza di Israele ma anche la protezione dei palestinesi.

Stessa linea per il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli: “L’attacco di Hamas va condannato e non aiuta la causa palestinese. La questione palestinese è stata dimenticata dalla comunità internazionale e per questo bisogna lavorare per la pace e per due Stati e due popoli”, ha scritto su X.

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