Mar+Rosso%2C+prepariamoci+al+peggio
rationalinternationalnet
/2024/01/29/mar-rosso-prepariamoci-al-peggio/amp/
Italia

Mar Rosso, prepariamoci al peggio

Published by
Maria Vittoria Ciocci

La globalizzazione ha prodotto un sistema di reciproca indipendenza tra le potenze e superpotenze. In questo risiede il successo dei ribelli Houthi.

L’impossibilità delle navi commerciali di attraversare il canale di Suez influenzerà inevitabilmente diversi settori, tra cui quello automobilistico. Nelle ultime settimane diverse aziende hanno registrato un significativo ritardo nella consegna dei pezzi di ricambio, soprattutto riguardo i cosiddetti laminati. Si fa riferimento quindi a cofani motore, parafanghi, parti di scocca della carrozzeria, portiere e simili. Ciò implica non solo un considerevole aumento del prezzo finale del servizio e del prodotto, bensì anche un conseguente rallentamento in termini di consegna. Gran parte delle componenti auto viaggia per le acque del Mar Rosso, una tratta purtroppo irrinunciabile.

Diversi settori industriali in crisi – foto: ansa – rationalinternational.net

Non dobbiamo poi dimenticare il rischio associato alla possibilità che la malavita approfitti di questa condizione di stallo finanziario, per mettere le mani sul settore automobilistico. Il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli, ha spiegato come ultimamente il numero di auto depredate dei loro pezzi di ricambio sia aumentato. Si tratta di furti su commissione, volti all’accumulo di tutti quegli elementi che, allo stato attuale, risultano inaccessibili alle aziende automobilistiche. Il rischio che, come un effetto domino, le società diventino dipendenti dalla malavita organizzata preoccupa tanto quanto il prolungamento inesorabile della crisi mediorientale.

Mar Rosso, il settore automobilistico in crisi

Le prime aziende ad aver subìto le conseguenze della crisi mediorientale sono Tesla e Volvo, le quali – nel mese corrente – hanno annunciato uno shutdown temporaneo nelle sedi europee per mancanza di pezzi di ricambio. I prodotti, di fatto, provenienti dall’Asia, attendono di circumnavigare l’Africa, nella speranza che i ribelli yemeniti filo-iraniani non estendano ulteriormente il loro range d’azione. Il disagio associato al ritardo nei rifornimenti ha toccato infine anche Renault, Nissan, SsangYong, Lynk & Co, MG e Dr.

I pezzi di ricambio scarseggiano – foto: ansa – rationalinternational.net

I vertici di suddette società hanno comunicato un rallentamento di produzione e riparazione che oscilla tra i 15 e i 60 giorni di attesa. “Se la situazione non tornerà in breve tempo alla normalità, assisteremo ad un’impennata dei costi degli autoricambi” – spiega Davide Galli – “come effetto di una domanda enormemente superiore all’offerta e, conseguentemente, a riparazioni sempre più costose e lunghe”. La crisi che imperversa nelle acque del Mar Rosso influenza diverse categorie del settore secondario. E ciò rappresenta l’inevitabile conseguenza di un sistema sempre più globalizzato, nel quale i singoli Paesi non godono dell’autonomia e indipendenza finanziaria, sociale, economica e – in tal caso – produttiva.

Maria Vittoria Ciocci

Share
Published by
Maria Vittoria Ciocci

Recent Posts

Alice, la madre chiede i resti

Il caso di Alice Neri: una vita giovanissima, spezzata troppo presto. La madre chiede che…

3 mesi ago

Israele continua a sfidare il mondo

Israele è sempre più determinato nella sua lotta contro Hamas e non ha paura di…

3 mesi ago

Desirée uccisa, lui è quasi libero

Desirée Piovanelli, dopo 22 anni si parla ancora del suo caso. Uno dei suoi assassini…

3 mesi ago

Israele a caccia di colpevoli

Le Nazioni Unite si operano per stabilire se le accuse di Israele ai danni dell'Unrwa…

3 mesi ago

Kiev ha gli incubi: la Wagner è tornata in Ucraina

L'esercito di mercenari al soldo della Russia sarebbero pronti a tornare a combattere in territorio…

3 mesi ago

Fra 7 giorni, l’Iran avrà l’atomica

Arriva il rapporto terrificante da parte degli esperti. L'Iran è ad un passo dal raggiungimento…

3 mesi ago